lunedì 17 novembre 2014

Rape stufate - Cucina Vintage


Immancabili sulla tavola del mio Salento, le cime di rapa stufate sono un cult (si dice così?) della cucina nostrana .. da chissà quanti secoli! Ecco perchè le ho inserite nella rubrica Cucina Vintage. Non c'è casa, cucina, casalinga o ristorante che per tutto l'autunno e l'inverno, non propongano a tavola le rape stufate.

Io le preparo così:
prendo delle belle rape fresche, con tante cimette e poche foglie, le lavo benissimo, le pulisco, le taglio a pezzetti piccoli e le metto in un tegame, col coperchio, senza condimento e senza acqua. Dopo 5 minuti di cottura, scolo l'acqua di cottura che si è formata. In questo modo tolgo alle rape il loro sapore amarognolo. Dopodichè, nel tegame metto l'olio, abbondante, il vino bianco, abbondante, un paio di foglie di alloro, uno spicchio di aglio, il sale. Chiudo con il coperchio e faccio cuocere per una trentina di minuti.

Buon appetito!!!




domenica 16 novembre 2014

Vellutata di zucca - Cucina vintage


Io dico  sempre che la moda non passa mai di moda ... gira e rigira, torna sempre. Questo vale sia per la moda intesa in senso stretto, che per la moda culinaria. Soprattutto ultimamente, a dispetto del Mondo che corre in modo frenetico, c'è un ritorno ai sapori della tradizione, della natura, ai gusti di una volta.
La vellutata di zucca è stata una sorpresa sotto molti aspetti. Me l'aspettavo dolciastra e invece è molto saporita. Credevo che la mia piccola pulce me la buttasse in testa e invece ha pulito la ciotola.
Non vi resta che provarla!

Ricetta per due persone
350 gr di zucca
una patata lessa di circa 100 gr
500 ml di brodo vegetale
un pizzico di zenzero (facoltativo)
rosmarino
crostini di pane tagliati a quadratini piccoli
parmigiano grattugiato
un pezzetto di cipolla
una noce di burro

Tritare la cipolla e farla appassire in una noce di burro. Aggiungere la zucca tagliata a dadini e fare insaporire aggiungendo un pizzico di zenzero. versare il brodo bollente e far cuocere per circa 25 minuti. Salare quanto basta. Quando la zucca è cotta, tagliare a pezzettini la patata lessa, metterla nel tegame della zucca e frullare col minipimer, fino ad ottenere una bella crema (frullare tutto insieme, anche con il brodo di cottura rimasto nel tegame, non scolate la zucca!!!). Aggiungere il parmigiano grattugiato e un po' di rosmarino, mescolare bene. 
Servire la vellutata in simpatiche ciotoline, con i crostini di pane.

Arrosto di maiale - Cucina Vintage


E sempre per la mia rubrica - Cucina Vintage - , il famoso Arrosto di maiale,cucinato nel più classici dei modi. Non passa mai di moda, stupisce sempre gli ospiti e rende speciale una domenica, un giorno di festa o un pranzo in compagnia. 

1 kg di arista o di lonza di maiale
due carote
una costa di sedano
mezza cipolla
rosmarino
alloro
vino bianco
olio extravergine di oliva
sale

tagliare a tocchetti la carota, il sedano e la cipolla. Mettere l'arrosto in una teglia con gli odori appena tagliati, aggiungere l'olio (non fate gli avari) e far rosolare la carne sul fuoco per "sigillarla", significa che, facendo formare una crosticina sul fuoco, si evita che nella cottura al forno, la carne perda tutti i suoi succhi e si secchi (scusate il gioco di parole). Togliere dal fuoco, irrorare con il vino bianco, salare e infornare a 180° per 40 minuti, aumentare a 200° negli ultimi 15 o 20 minuti.


Torta Nua


Eeehh va bene! Ho ceduto anche io al tormentone del web di quest'ultimo anno! Che volete che sia! si tratta di una BUONA causa, è proprio il caso di dirlo. Perchè trovo che questa torta sia perfetta!
Soffice, profumata, scioglievole e semplice. Cosa vogliamo di più da un dolce?

Vi riporto pari pari la ricetta, così come la trovate su altri 3 milioni di siti web

Per una teglia di diametro 26 o 28

preparare mezzo litro di crema pasticcera alla vaniglia. 
500 ml di latte
3 tuorli
60 gr di farina
140 gr di zucchero
un pizzico di sale
una stecca di vaniglia

Bollire il latte con la vaniglia. Nel frattempo montare le uova con lo zucchero e il sale, aggiungere la farina, versare a filo il latte bollente, mescolare e terminare la cottura.
Per la base della torta
4 uova
300 gr di farina
200 gr di zucchero
100 ml di latte
130 ml di olio di mais
un pizzico di sale
una bustina di lievito per dolci
buccia di limone grattugiata

Montare le uova con lo zucchero e il sale, aggiungere la farina e la buccia di limone, stemperando con il sale. Continuando a montare, aggiungere l'olio e, quando assorbito, incorporare il lievito. Versare il composto in una tortiera imburrata e infarinata e versare delle belle cucchiaiate di crema qua e là. infornare a 180° per 30 minuti.



Gateaux di patate - Cucina vintage


Chi non ha mai preparato per cena il gateaux di patate? Anzi, dalle mie parti si chiama "Cattò di patate" ed è un piatto che si prepara soprattutto per cena. Io lo adoro, in tutte le versioni, mi ricorda la mia infanzia, quando mia madre lo preparava per la sera e per me era una festa, ero capace di mangiarne una quantità industriale, accompagnato rigorosamente con il pane!!
E ora mantengo viva la tradizione, proponendolo a mia figlia che, come me lo adora. Probabilmente il cattò di patate è nato come un piatto povero che, col passare del tempo, è diventato sempre più ricco e saporito ... non so eh, azzardo un'ipotesi. Non voglio documentarmi, per me il cattò rimane quella cena da preparare un po' in anticipo, perchè riposato è più buono, che mette allegria in tavola, dopo una giornata intensa, come quelle mie e della mia piccola peste!

Per le dosi vado a occhio, a seconda della teglia che devo utilizzare, in genere uso queste per 4 persone

5 grosse Patate lesse e schiacciate
1 uovo
parmigiano o grana grattugiati
noce moscata
pan grattato q.b
sale, pepe

Impastare tutti gli ingredienti. Aiutandosi con la mano inumidita, stendere un primo strato in una teglia unta e cosparsa di pan grattato. Farcire il cattò a piacere (io uso generalmente prosciutto cotto e formaggio filante), chiudere con un altro strato di patate. A questo punto si cosparge la superficie con pan grattato, formaggio e olio. Oppure, come in foto, si aggiungono a raggiera, delle patate tagliate sottili sottili e cospargere con pan grattato, formaggio e olio. Infornare a 200° per una trentina di minuti.

Gnocchi alla romana - Cucina vintage



E della serie Cucina Vintage, che non passa mai di moda, oggi ho proposto gli Gnocchi alla romana. Non scrivo nulla circa la loro origine, che il web ormai è pieno zeppo di ricette e post in cui la spiegano. Per oggi vi propongo solo la mia versione. Inutile dire che la mia piccola peste ha letteralmente spazzolato il piatto ... credendo fossero crostini di polenta! Una bugia innocente per farle provare qualcosa di nuovo .... se le avessi nominato la parola "Gnocchi" non avrebbe più mangiato per principio.  Aaaaah che fatica fare la mamma! :)

Le dosi indicate sono per due persone, con il bis

Gnocchi alla romana con funghi, speck e scamorza affumicata.
125 gr di semolino
500 ml di latte
40 gr di burro
noce moscata
40 gr di parmigiano
speck e funghi saltati in padella tritati fini
scamorza affumicata tritata
200 ml di besciamella
parmigiano e fiocchetti di burro per gratinare

Portate a ebollizione il latte, con la noce moscata e il burro. Versare il semolino a pioggia e mescolare con una frusta. Far cuocere per tre minuti circa. Togliere dal fuoco e, sempre mescolando, aggiungere lo speck, i funghi, il parmigiano e la scamorza. Stendere il composto in una teglia bagnata e leggermente unta e, col palmo della mano, stendere il semolino fino allo spessore di un centimetro. Far raffreddare e tagliare con un coppapasta dei cerchietti. Disporli in fila, leggermente sovrapposti, in una pirofila imburrata, cospargere con la besciamella, il parmigiano e infornare a gratinare per una ventina di minuti nel forno